Sono molteplici le tecniche di chirurgia refrattiva, a seconda del difetto che il paziente deve correggere e delle peculiarità del suo occhio.

Sarà l’oculista, dopo un’accurata valutazione del caso, a scegliere verso quale tipo di intervento indirizzarsi.

Tecniche di chirurgia refrattiva corneale

Tecnica Lasik

È una tecnica idonea al trattamento di tutti i difetti refrattivi come miopia, ipermetropia ed astigmatismo. Prevede la correzione con il laser ad eccimeri all’interno dello stroma corneale, invece che sulla superficie corneale.

Viene sollevato il lembo e viene eseguito il trattamento con il laser ad eccimeri sul letto stromale; dopodiché il lembo viene riposizionato. La LASIK viene eseguita in pochi minuti, i fastidi passano dopo poche ore e il paziente torna alle sue normali attività già il giorno dopo l’intervento.

Tecnica PRK

La PRK la tecnica di chirurgia refrattiva più antica ma ancora molto utilizzata. E’ particolarmente indicata nei casi di miopia elevata. La sua particolarità consiste nella rimozione dell’epitelio corneale prima di procedere con il trattamento con il laser ad eccimeri.

La disepitelizzazione viene eseguita manualmente dal medico con uno spazzolino rotante o con una spatola smussa: questa procedura non traumatizza e non infiamma l’occhio. Più raramente vengono impiegate soluzioni alcoliche per eseguire questa delicata operazione.

Al termine del trattamento è applicata una lente a contatto terapeutica per 4-5 giorni. L’intervento dura pochi minuti ed è assolutamente indolore.

Il recupero della vista è immediato sin dal momento dell’uscita dalla sala operatoria. Per i primi 4-5 giorni è necessario indossare una lente a contatto terapeutica. Il recupero completo e la piena autonomia (guidare, lavorare) si riacquista dopo circa 1 mese.

ReLex SMILE

L’ultima evoluzione nel campo della chirurgia refrattiva, presenta numerosi vantaggi rispetto alle tecniche tradizionali.

Non viene utilizzato il laser ad eccimeri per la correzione della miopia e dell’astigmatismo miopico ma solo uno specifico laser a femtosecondi. In questo modo si evitano i possibili danni indotti dall’effetto termico del laser ad eccimeri. E’ un intervento totalmente indolore e il recupero è molto rapido.

L’unico svantaggio rispetto alle tradizionali tecniche chirurgiche, è rappresentato dalla impossibilità di ripetere un eventuale secondo intervento con la stessa tecnica in caso di un eventuale imperfezione del risultato. In questi casi viene consigliato un secondo trattamento con una tecnica di superficie come la PRK.

Trattamenti customizzati

I trattamenti customizzati, oltre ai normali difetti refrattivi, correggono le asimmetrie e le irregolarità della cornea.

L’occhio, oltre a difetti visivi quali miopia, astigmatismo, ipermetropia, presbiopia, spesso presenta difetti d’ irregolarità della cornea che possono essere fisiologici e presenti dalla nascita oppure indotti da precedenti interventi mal riusciti. Questi difetti vengono definiti “aberrazioni”.

Nei trattamenti laser customizzati con il laser ad eccimeri una parte degli impulsi del trattamento laser vengono posizionati in maniera asimmetrica in punti specifici della cornea.

Il risultato del trattamento customizzato è quello di correggere i difetti refrattivi dell’occhio e, al contempo, di ridurre o eliminare le aberrazioni oculari.

Ocufit

Ocufit è un nuovo trattamento di elettrostimolazione che serve ad allenare passivamente il muscolo ciliare, cioè il muscolo che consente di correggere la visione da vicino.

Questa tecnica è, perciò, particolarmente indicata in caso di presbiopia ma solo in pazienti sotto i 50 anni, dopo risulta non pienamente efficace.

Si tratta di una sorta di “fisioterapia oculare”: irrobustisce il muscolo ciliare in modo da renderlo più forte e prestante e consentirgli di fare bene il proprio lavoro per un periodo di tempo maggiore.

Il trattamento con Ocufit si snoda lungo più sedute: 4 nei primi 2 mesi; poi 1 trattamento ogni 2 settimane; infine 1 seduta di richiamo ogni 2 mesi circa. Il trattamento Ocufit dura 8 minuti ad occhio, è completamente indolore e il paziente ritorna immediatamente alle proprie attività.

Monovisione

La monovisione consiste nella correzione perfetta dell’occhio dominante (quello deputato a farci vedere bene da lontano), mentre l’occhio non dominante viene lasciato intenzionalmente leggermente miope.

Questo tipo di operazione rappresenta un buon compromesso tra le esigenze di vedere bene da lontano con le esigenze di vedere da vicino. E’ un trattamento che si può ripetere per correggere eventuali resti di difetti visivi.

Trattamento multifocale della cornea

Il trattamento multifocale della cornea consiste nel creare un’area centrale multifocale al fine di migliorare la qualità visiva da vicino. Il limite principale del trattamento multifocale della cornea è la penalizzazione della visione da lontano.

Questo trattamento di chirurgia refrattiva funziona diversamente a seconda delle diverse condizioni di luce: in condizioni di forte luce il paziente vede molto bene da vicino, ma vede molto male da lontano.

Al contrario, in caso di scarsa illuminazione, i pazienti vedono meglio da lontano ma fanno fatica, ad esempio, a leggere.

Tecniche di Chirurgia refrattiva intraoculare

Nel caso di disturbi specifici e particolarmente delicati, quando un intervento corneale sarebbe inutile o, addirittura, controproducente, è necessario ricorrere ad un’operazione di chirurgia refrattiva intraoculare.

Ecco le principali tecniche attualmente in uso.

Facorefrattiva

L’intervento di facorefrattiva è un’operazione di chirurgia refrattiva che consiste nella sostituzione del cristallino naturale con un cristallino artificiale graduato.

L’intervento viene eseguito dura pochi minuti, è indolore sia durante che nel post-operatorio, il recupero è immediato e il paziente può tornare a lavorare e guidare già dal giorno successivo.

I migliori candidati alla facorefrattiva sono soggetti sopra i 50 anni, con miopia o ipermetropia molto elevate e non operabili con il laser ad eccimeri.

Lenti fachiche

Nei pazienti non idonei ad un trattamento con laser ad eccimeri si può eseguire l’impianto intraoculare di una lente fachica. In pratica viene inserita una piccola lente dentro l’occhio senza toccare il cristallino naturale.

Le lenti fachiche si dividono in: lenti da camera anteriore e lenti da camera posteriore. Le prime vengono posizionate nella parte anteriore dell’occhio, davanti all’iride; le seconde, al contrario, si posizionano tra l’iride e il cristallino.

Le lenti fachiche posteriori presentano l’enorme vantaggio di non provocare distorsioni o atrofie dell’iride e di non creare una perdita di cellule endoteliali.

Tuttavia, a causa del possibile sfregamento della lente con la superficie del cristallino, può causare l’insorgenza della cataratta.

Fonte delle informazioni: https://www.oculistanizzola.it/chirurgia-refrattiva/